RESIDENZE CUMANE
A nord delle Terme del Foro è ubicato un quartiere della città di Cuma che fin dalla sua fondazione ha avuto una destinazione residenziale ed è caratterizzato da un tracciato stradale disegnato secondo assi perpendicolari rimasto immutato nel tempo (VI sec.a.C. - III sec. d.C.). L'area è stata di notevole interesse in quanto ha consentito di indagare l'evoluzione compositiva delle abitazioni nel corso dei secoli nonché lo sviluppo tecnologico dell'edilizia residenziale.
L'esito degli studi seguiti agli scavi ha consentito di comprendere che le abitazioni del VIII e VII sec. a.C. erano composte da uno o più ambienti dotati di aree scoperte spesso utilizzate per attività artigianali. La struttura portante di queste costruzioni era in piccoli blocchi di tufo non squadrati resi solidali da un duraturo legante composto di argilla cruda e paglia.
Nei secoli successivi (VI - III sec. a.C.), la tecnica costruttiva muta con l'introduzione di blocchi squadrati di tufo di maggiore dimensione e si diffonde il tipo edilizio di casa a corte, l'una adiacente all'altra, con una maggiore definizione tra lotti e sistema viario. Dal II sec. a.C. i romani introducono la tecnica costruttiva della muratura e alle case si aggiungono le botteghe commerciali.
L'aspetto del quartiere nel II sec. d.C. muta e le singole abitazioni appartenenti a diversi proprietari vengono accorpate da un singolo diventando parte di un'unica grande casa che occupa tutto l'isolato inglobando la parte orientale dell'asse viario. L'edificio realizzato si conforma secondo lo schema classico della domus urbana dotata, cioè, di un atrio centrale caratterizzato da colonne sul quale si affacciano i vari ambienti.
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